Il gran finale della serie: ciò che che era sembrato partire come una cospirazione locale ha assunto proporzioni via via sempre maggiori e ora Sam & Max saranno impegnati sulla Luna per salvare l'intero pianeta da un'eternità di schiavitù ipnotica.
Siamo qui riuniti, fratelli, per celebrare la fine di una esperienza videoludica:
la prima stagione dedicata interamente, nei suoi sei episodi, ai due poliziotti piĂą strani che siano mai comparsi sui nostri monitor, volge ormai al termine. Con
Bright Side of the Moon i Telltale appongono il proprio sigillo temporaneo sulle avventure di Sam & Max, con la speranza di rivederli presto in circolazione, protagonisti di
una season two.
Oltre a riprendere ironicamente il titolo di uno degli LP che ha cambiato il modo di concepire la musica (mi riferisco a quel “The Dark Side of the Moon” targato Pink Floyd, ovviamente), il titolo del sesto episodio ci suggerisce anche quale sia la
location principale in cui si svolgeranno i fatti: la Luna. Non fate quelle facce meravigliate, perché a quest’ora dovreste aver imparato a memoria il contenuto delle foto appese nell’ufficio dei nostri eroi, tra le quali spicca quella del “viaggio sulla Luna” (
Do you remember our trip to the Moon, Max?); per cui non ponetevi troppe domande sul
come, ma accettate il fatto che i nostri (e non solo loro) possano calpestare il suolo lunare senza troppi problemi.
Ancora una volta la storia ha inizio con un Max impegnato nei suoi affari presidenziali; ciò che non ci si aspetta invece, è di trovare un Sam riflessivo, quasi malinconico nel tentativo di risalire alla vera identità che si cela dietro allo pseudonimo rivelatogli dall’entità informatica, al termine del quinto episodio. Un’ispirazione fulminea, unita alla solita telefonata del commissario, permette ai nostri di comprendere chi sia davvero il “cattivone finale” e, soprattutto, dove si sia rifugiato…l’avrete capito ormai: proprio sulla Luna. Lì, tra crateri e polvere grigia, Sam e Max dovranno fare i conti un po’ con rivelazioni sconvolgenti, inquietanti interrogativi (dov’è finito il pesce rosso, ad esempio), colpi di scena e un finale memorabile.
La grafica è fondamentalmente sullo stesso livello degli episodi precedenti, ma presenta alcuni elementi degni di nota. Innanzitutto la solita strada su cui si affacciano gli uffici di Sybil e dei due poliziotti, nonché il negozio di Bosco, questa volta non è illuminata a giorno, ma presenta una colorazione dovuta al tramonto. Avremo quindi un impatto cromatico ben diverso, sicuramente più apprezzabile, nonostante qualche piccola caduta di stile (a mio avviso) rappresentata dai finti riflessi texturizzati sulle finestre del palazzo centrale. Giudico un po’ deludente, invece, la strutturazione della Luna; personalmente mi sarei aspettato un uso più “peculiare” del suolo lunare, invece ci troviamo semplicemente uno spiazzo attorno al quale compaiono nell’ordine: la nostra auto, una navicella spaziale, un negozio di souvenir e l’ingresso alla base dei cattivi. Piuttosto proprio la sede della “setta” che dovremo sgominare è una piccola gioia per gli occhi. Gli elementi nel background sono tanti (complice anche la presenza di un
rollercoaster, ovvero un ottovolante), tutti colorati e qualcuno anche animato. Infine la stanza in cui si svolge la scena finale non brilla certo per coerenza architettonica (all’inizio sembra piccola, poi ci trova spazio addirittura la navicella spaziale).
Le musiche a mio avviso toccano in questa circostanza l’apice della loro produzione. La colonna sonora “lunare” è probabilmente il sottofondo più bello di tutta la
season one, mentre l’accompagnamento per le scene finali assolve perfettamente il suo compito. Una menzione particolare va alla sigla conclusiva del gioco, composta da una canzone con tanto di parte vocale tutta dedicata al “
Max World”. Il doppiaggio è al solito egregio e in particolare Kasten, l’attore che presta la propria voce al nostro amato coniglio, ci regala un frangente di gioco in cui finalmente udiremo la parte buona e pacifica di Max. Bella anche la resa vocale del cattivone, nella sua particolare modulazione di voce.
La caratterizzazione dei personaggi è ottima, forse migliore dei precedenti episodi: Bosco riesce ancora una volta a stupire con i suoi travestimenti (ma soprattutto con la sua capacità di immedesimarsi nel ruolo!), così come Sybil sembra aver finalmente trovato il lavoro della sua vita. A tal proposito è bene citare quella che figura come l’ultima vittima di una lunga serie di parodie: il Canada; quale sia il rapporto tra Sybil e il Canada, però, non ve lo voglio svelare. Harry (la talpa protagonista del terzo episodio), l’agente Superball (eccezionale interprete del mini-musical comparso nel quarto episodio) e altri ancora: ci sono tutti, ma non come ci si potrebbe attendere.
La longevità di questo episodio è probabilmente pari a quella del quarto (
Abe Lincoln Must Die), ovvero raggiunge il picco massimo, quantificabile in 4-5 ore di gioco; complice del relativo innalzamento non è certamente la struttura degli enigmi in sé, in quanto piuttosto canonica nella sua linearità e caratterizzata da quest precise e chiare fin da subito. Per quanto mi riguarda il vero problema è risultato essere un particolare enigma (di cui ovviamente non vi dirò nulla), presente verso la fine dell’avventura.
In un episodio conclusivo è lecito aspettarsi due cose fondamentali: una spiegazione di tutto e un finale sufficientemente “epico”. Il chiarimento giunge in due tempi, grazie alle rivelazioni provenienti dai vari personaggi secondari e, successivamente, dal solito cattivone finale in vena di spiegazioni e deliri di onnipotenza. Il finale, invece, è stato un tantino deludente. Mi spiego meglio: lo scontro con il boss dei boss vorrebbe essere lungo, dando l’impressione che non sia semplice sbarazzarsi del malvagio di turno; in realtà il tutto si riduce a poche interazioni, rese ancora più semplici dalla scarsa quantità di azioni e di hotspot a disposizione del giocatore. Insomma, non vi bloccherete certamente alla fine. Se poi vi aspettate una sequenza conclusiva che chiuda il gioco lasciandovi un senso di gratificazione, allora potete mettervi l’animo in pace: quella di Sam & Max è una storia assurda, ironica, demenziale…il finale non può che essere all’altezza. E a tal proposito vi consiglio di gustare fino in fondo i titoli finali.
Al termine di una serie episodica è opportuno esprimere due voti: uno riferito al singolo episodio finale (
Bright Side of the Moon, per l’appunto) e uno complessivo, che abbracci
l’intera stagione. Mentre il primo è quello che vedrete qualche riga più in basso, bene in evidenza, per il secondo vi consiglio di continuare a leggere.
La
Season One di Sam&Max, targata Telltale, è destinata ad approdare sugli scaffali dei nostri negozi (online…aggiungerei ; )) ad Agosto di quest’anno. Il cofanetto racchiuderà tutti i sei episodi che compongono questa innovativa esperienza videoludica:
Culture Shock,
Situation: Comedy,
The Mole, The Mob and the Meatball,
Abe Lincoln Must Die,
Reality 2.0,
Bright Side of the Moon. I voti raccolti dai singoli prodotti sulle nostre pagine vanno dall’82 all’86. Chi ha un minimo di dimestichezza con la matematica potrà facilmente ricavarne la media: 84 (arrotondato). Ebbene…un gioco da 84 è, per chi vi scrive, un titolo da non lasciarsi sfuggire. Ma un insieme di avventure, ricolme di ironia e demenzialità , cariche della cattiveria di Max e del cinismo di Sam, vale doppio e rappresenta dunque l'obbligo doppio di non lasciarsi sfuggire uno dei prodotti più validi degli ultimi anni.
Arrivederci a (speriamo) presto con la Season Two!