L'investigatrice Svedese Carol Reed ritorna tra noi con un nuovo e intricato caso: sembra che il figlio di Willy (un suo caro amico) sia svanito senza lasciare traccia ... ma cosa si nasconde dietro a questa sparizione?
In questa avventura Carol dovrà affrontate tunnel oscuri, esplorare base militari abbandonate, miniere in disuso e posti di importanza storica. Il mistero sarà più grande di quanto mai si possa immaginare, ma Carol sarà pronta ad affontarlo come sempre.
Le avventure grafiche si possono distinguere in varie tipologie e generi: da quelle in soggettiva a quelle in terza persona, passando per i vari ibridi; da quelle con sfondi pre-renderizzati a quelle tridimensionali, passando per quelle con grafica disegnata a mano. E in tutto questo marasma è bene non dimenticare un genere particolare e invero non molto apprezzato dai più; sto parlando delle avventure basate sulla tecnologia delle foto statiche. Tra queste possiamo annoverare titoli più o meno interessanti, come i nostrani
Un Tranquillo Weekend a Capri e
Anacapri - the Dream, oppure le avventure freeware
I Misteri di Maggia e
The Oracle, oltre ai meno conosciuti
The Sidney Mystery e
Sterling’s Gift.
La serie Carol Reed Mystery costituisce forse il più fulgido esempio di cosa si possa ottenere sfruttando questa tecnica grafica e, probabilmente, rappresenta anche la sua migliore applicazione al momento. Basti pensare che siamo giunti ormai al quinto capitolo, segno evidente che la saga funziona sotto diversi aspetti: a partire dalla qualità visiva, sempre ottima, affiancata da una trama ben articolata e valorizzata da tematiche profonde, anche piuttosto mature in qualche circostanza.
Carol si è ormai stabilita a Norrkoping in Svezia ed è gia la quarta estate che passa in questo posto meraviglioso; come sempre la nostra amica sta curando il proprio pezzo di terreno quando la sua attenzione viene attirata da un messaggio sulla panchina nei pressi dell’orto. Willy, il vicino di casa, vuole parlare con lei per alcune cose urgenti: sembra che suo figlio sia sparito e, come se non bastasse, pare sia implicato in uno strano omicidio di cui non si conoscono bene i dettagli. Inutile dire che anche questa volta toccherà a voi risolvere il caso.
Purtroppo anche per questo nuovo episodio non ci sono novità di rilievo dal punto di vista grafico, se non una schermata di presentazione arricchita da nuove animazioni; per il resto nulla è cambiato e per la quarta volta consecutiva la risoluzione delle fotografie - che come sempre saranno caratterizzate da un effetto acquarello molto piacevole alla vista - sarà fissa sulla 1024 x 768, mentre per altre modifiche di carattere grafico dovrete agire per mezzo della finestrella che si apre poco prima dell’avvio del gioco, sebbene questo servirà solo a quei pochi possessori di computer stra-vecchi (infatti le risorse necessarie per fare girare The Color of Murder sono estremamente basse e tutti, ma proprio tutti, possono giocarlo senza problemi).
Il menu iniziale non è cambiato e si conferma povero di voci: potete iniziare a giocare, caricare una partita, salvarla o uscire, tutto qua. Anche l’interfaccia non ha subito variazioni sostanziali; il cursore sullo schermo mostrerà le zone attive con l’icona adeguata, mentre gli spostamenti sono segnati con una freccia. Come sempre nella parte superiore c’è l’inventario con gli oggetti che potete usare, abbinare o vedere in primo piano; sulla parte sinistra sempre dell’inventario c’è invece la vera novità di questo anno: il taccuino. Qui dentro troverete infatti i luoghi dove andare per proseguire nel modo giusto nell’avventura, mentre se per qualche motivo doveste rimanere bloccati, basterà cliccare sul nome della locazione per accedere ad una seconda pagina con all’interno un indizio, o nel caso di enigmi più importanti, la soluzione.
Uno dei problemi del capitolo precedente era la troppa dispersione negli ambienti. Alcune volte trovare un oggetto poteva risultare arduo con tutte queste locazioni e luoghi da visitare; problema risolto dalla presenza del taccuino, utile per identificare i luoghi giusti da esplorare. Sono meno convinto invece della sua utilità per gli indizi e gli aiuti, dato che gli enigmi, ad eccezione di un paio di occasioni, sono veramente facili da risolvere.
Alcune migliorie sono state implementate nel gameplay. Prima di tutto è stato inserito un tutorial che, nel caso foste alle prima armi con questo tipo di avventure, penso possa esservi di grande aiuto. Secondo: ogni volta che scoprirete un indizio e che parlerete con un personaggio per trovare nuovi luoghi da visitare, verrete avvisati sulla parte in alto a sinistra dall’icona della mappa, che come sempre sarà molto bella e dettagliata.
Il sonoro non ha subito variazioni e ormai sono tre capitoli che si va avanti con delle musichette piuttosto monotone. Se c’è una cosa che si doveva migliorare, infatti, è proprio il sonoro nel suo complesso: anche gli effetti ambientali sono insufficienti e di livello amatoriale, come del resto il doppiaggio, che è realizzato dalle persone del posto che sicuramente non sono dei professionisti in questo campo.
Come detto gli enigmi non saranno per niente difficili: sono tutti basati sull’utilizzo degli oggetti e solo in sporadici casi sarà possibile assistere a qualche variazione, tipo codici da inserire o contenitori e armadietti da aprire. Tutto questo anche a causa di un’interazione che come al solito risulterà scarsa, infatti per la maggior parte delle tempo sarete chiamati a esplorare i vari ambienti alla ricerca di qualche oggetto o indizio nascosto chissà dove. A risentirne è anche la longevità , non molto alta, che si attesta tra le 8 e le 10 ore.
La storia alla base è come sempre ben concepita e si snoda poco per volta senza mai accellerare particolarmente, lasciando la voglia di vedere cosa può ancora succedere proseguendo l’indagine. Inoltre è sempre carino rivedere i vecchi personaggi riciclarsi nelle loro professioni ed evolversi ad ogni capitolo, come ad esempio Stina che ha aperto un nuovo negozio di Souvenir.
Come per le volte precedenti potrete acquistare tutte le avventure di Carol tramite la pagina ufficiale della MDNA games (
http://www.mdna-games.com/); il sito è gestito dal creatore del gioco e inventore del personaggio, il suo nome è Mikael Nyqvist e a lui vanno i miei ringraziamenti per il supporto che ha sempre fornito al nostro sito fin dal primo momento. Vi ricordo che su Adventure’s Planet potete trovare tutte le immagini, recensioni e soluzioni della saga di Carol.
Anche questa volta, la serie di Carol Reed Mystery mostra tutti gli aspetti positivi che ne hanno decretato il successo in questi anni, proseguendo il proprio cammino all’insegna del miglioramento, rallentato comunque da una realizzazione tecnica che ormai rimane immutata da tre episodi a questa parte. Mi auguro che in futuro qualcosa di nuovo si possa vedere anche su questo fronte: una risoluzione maggiore non guasterebbe, ad esempio. Inutile dire che i fan delle serie avranno di che divertirsi e non rimarranno certo delusi.