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Sabato, 18 Maggio 2024 18:03
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Recensione

Cypher - Nome in Codice Raven

di Ivan Vailati  

il nostro voto
60
In breve

Il mondo ha ormai visto tutti i tipi di armi di distruzione di massa: nucleari, chimiche e biologiche. Ora però la minaccia è un’altra: quella digitale. E’ stato sviluppato un virus che può creare danni a tutto il pianeta in pochi secondi. Il suo obiettivo sono i sistemi di comunicazione mondiali. Farà collassare tutti i sistemi digitali militari, commerciali e di intrattenimento danneggiando tutti i sistemi di sicurezza e portando una situazione di caos in tutto il mondo. E’ rimasto poco tempo: abbastanza solo per inviare una persona. Il suo nome in codice è Raven. La sua missione: trovare il virus, copiarlo e quindi distruggere il laboratorio di ricerca in cui si trova.

 

Recensione Completa del 17 Luglio 2005
Era il 2000 quando nei negozi di informatica di tutta Italia faceva la sua apparizione Traitors Gate, gioco in soggettiva a 360° sviluppato dalla Daydream software che sfruttava la tecnologia Quicktime (uscito poi in Italia tramite un astuta mossa commerciale sotto il nome di Colpo grosso a London Tower che potete trovare ora a 9,90 euro sugli scaffali della Microforum): ora, a distanza di 5 anni (a dirla tutta 4, Cypher è uscito nel 2004) i ragazzi della Dreamcatcher europe grazie anche alla distribuzione sul territorio italiano da parte di Atari hanno deciso di riesumare questo vecchio titolo e di dargli nuova vita con un seguito che farà la felicità delle persone che hanno giocato il primo episodio (tra questi ci sono anche io).



Ben arrivato agente, qual è il suo nome in codice? Raven.

Qual è stata la sua ultima missione agente Raven? Mi sono infiltrato nella torre di Londra e ho sostituito i gioielli della regina prima che lo potesse fare un ladro per evitare uno scandalo diplomatico. Certo, ottimo lavoro agente Raven, ma non può riposarsi: purtroppo il pianeta corre un grave pericolo. Un virus informatico molto pericoloso per non dire letale sta minacciando tutti i sistemi satellitari e di comunicazione internazionali di elevata protezione: il pentagono ha individuato un laboratorio segreto in Medio Oriente dove si pensa sia il virus e ha gia preparato un piano, la sua missione consisterà in queste operazioni:
1 - Infiltrarsi nel laboratorio
2 - Impossessarsi della copia del virus
3 - Sostituire la scheda madre dell’unità comsat in modo che gli aerei militari possano bombardare la zona.

E’ pronto a partire agente Raven? Agli ordini.



Tanto per cambiare anche questa volta dovremo salvare il mondo (ormai ho perso il conto delle volte in cui l’abbiamo fatto): la nostra missione comincia all’interno del tempio che deve farci infiltrare nel laboratorio. La prima cosa che balza agli occhi è la completa rivoluzione nella struttura di gioco: archiviata lavisuale in soggettiva a 360° e gli spostamenti tramite mouse, questa volta l’inquadratura è alle spalle del nostro personaggio (alla Tomb Raider) e i movimenti sono gestiti tramite tastiera. Quest’ultima non può essere configurata, i tasti sono predefiniti e non si possono cambiare, ma non è una cosa cosi grave: pensate che tutto viene gestito tramite pochi tasti, quelli cursore per i movimenti, il tasto enter per l’azione e il tasto I per l’inventario. Come potete vedere sono molto funzionali, in realtà ci sarebbe anche il tasto per camminare ma non lo userete mai.



La grafica (anche se è possibile raggiungere la ragguardevole risoluzione di 1600 x 1200 a 32 bit) è discreta e nulla più, a parte qualche stanza ottimamente realizzata il resto rimane nella norma e gli spostamenti nei cunicoli del tempio e nei tunnel del laboratorio sono noiosi e sempre uguali e ripetitivi: inoltre il gioco soffre della sindrome da compenetrazione di poligoni, tipica per questo tipo di giochi. In questo caso però il difetto è avvertibile più del solito.

Concluso il primo e lungo filmato (ce ne sono due in tutto il gioco, uno all’inizio e uno alla fine ma ottimamente realizzati), vi ritroverete davanti al menu di gioco: oltre alle solite opzioni di salvataggio e caricamento potrete accedere all’inventario, al briefing della missione, rivedere l’intro, i riconoscimenti o entrare nel taccuino di Laynard che altro non è se non una raccolta di indizi riguardo il tempio e i suoi enigmi, molto utile nel caso succedesse che rimaniate bloccati. Per ultimo potete accedere alla pagina delle preferenze per settare la luminosità dello schermo, il sonoro (parlato, effetti ambientali e musica) e la sensibilità del mouse: infatti, in Cypher si potrebbe utilizzare anche il mouse per guardare in alto, in basso o intorno, solo che alla fine di tutto il gioco non mi è mai capitato di doverlo usare.

Il sonoro si divide tra effetti ambientali alquanto scarsi e musichette di poco conto e ripetitive: il parlato è l’unica cosa che si salva, peccato che lo sentiremo solo nei filmati o di tanto in tanto nel gioco quando il nostro personaggio si lascerà andare a qualche esclamazione, ben poca cosa.



Gli enigmi sono sicuramente la cosa più positiva. Per i primi tre quarti del gioco mentre girerete nel tempio e nelle sale avrete a che fare con enigmi rigorosamente in stile myst, all’inizio semplici e banali per poi salire di difficoltà con l’avanzare del gioco: ho trovato alcuni di questi molto originali e fantasiosi e comunque tutti risolvibili usando la logica, un ottima sfida. Di contro, nel laboratorio (nell’ultimo quarto di gioco), avrete a che fare con enigmi basati sull’utilizzo della vostra attrezzatura da agente segreto: non sarebbe nemmeno male come idea, solo che purtroppo è possibile anche arrivare ad un “punto morto” senza saperlo. Un esempio pratico lo si ha nel momento in cui si arriva nella stanza di controllo dell’aria: in questo caso avrete cinque pannelli dove potrete inserire una bombola di gas. Il problema è che se sbagliate pannello non potrete più recuperare la bombola e quindi resterete a girare cercando di capire cosa bisogna fare e questo capita anche con le piccole bombe di gas: quando finiscono non ne avrete più e se dovete spostarvi in una stanza piena di guardie sarà impossibile. C’è da dire anche che l’utilizzo dell’i-moc a scansione della retina non è per nulla intuitivo.


La cosa più negativa di Cypher è la possibilità di morire: non di rado può capitare di cadere in una trappola, scivolare dall’alto o morire per mano delle guardie (non ci sono combattimenti, solo enigmi). Ogni volta sarete costretti a tornare nel menu per ricaricare una partita precedentemente salvata con conseguente perdita di tempo, il mio consiglio comunque è quello di salvare spesso.


Ammetto di avere sentito molte critiche rivolte a Cypher, ma tirando le somme non mi sento di essere cosi negativo nei confronti di un titolo che comunque è vero, ha più bassi che alti, ma ha il pregio di offrire una buona sfida per quanto riguarda gli enigmi, vera anima del gioco.

 

Info Requisiti
Generale
Conosciuto anche come: Traitor's Gate 2
Sviluppatore: 258 Productions
Distributore: Atari
Data Rilascio: Q2 2004
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura/Mistero
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 98/Me/2000/XP
Processore: 700 Mhz
RAM: 128 MB
Scheda Video: 64 MB
Hard Disk: 700 MB
Supporto: 1 CD
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