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Recensione

Agatha Christie - Hercule Poirot: The First Cases

di Matteo Bini  

il nostro voto
50
In breve

Nuova avventura grafica con protagonista Hercule Poirot, la prima a presentarci il detective belga a inizio carriera e alle prese con un'indagine non tratta dai racconti di Agatha Christie. Invitato a un ricevimento della ricca famiglia Van den Bosch, Poirot dovrà investigare sull'omicidio di uno degli ospiti.

 

Recensione Completa del 01 Agosto 2023
Tra i personaggi celebri ideati dall'altrettanto famosa scrittrice Agatha Christie, è indubbio il primato dell'investigatore privato Hercule Poirot, soprattutto nei videogiochi. Infatti dei giochi tratti dai lavori di Agatha Christie ben sette su dieci riguardano le indagini del detective belga. Tutto cominciò nel 2005 con la trilogia di AWE Productions, di cui il primo titolo fu E Non Ne Rimase Nessuno, seguito un anno dopo da Assassinio sull’Orient Express, per concludersi nel 2007 con Delitto Sotto Il Sole. A queste tre avventure grafiche di stampo piuttosto classico, seguirono dal 2007 al 2010 quattro titoli a oggetti nascosti di Floodlight Games. Inoltre, nel 2009, Black Lantern Studios adattò The ABC Murders per Nintendo DS. Sette anni dopo, Artefacts Studio adattò di nuovo The ABC Murders, però stavolta per svariati dispositivi. Nel 2021 lo studio scozzese Blazing Griffin, nel tentativo di ammantare di novità la nuova avventura di Poirot, ha deciso di scrivere una storia originale ambientata quando il protagonista era ancora un modesto dipendente delle forze dell'ordine. L'esito, seppur privo di grossi difetti tecnici, soffre dell'evidente assenza della scrittura della Christie, ed è appesantito ulteriormente dalla natura noiosa della componente investigativa.

È d'obbligo precisare che, nonostante il titolo possa suggerire altrimenti, questo gioco non tratta di più casi, magari sconnessi tra loro e con la possibilità di commettere degli errori, visto che l'investigatore è giovane e presumibilmente inesperto. Invece la vicenda si dipana con gli stessi personaggi in tre periodi diversi, composti da un prologo che serve a spiegare le regole dell'investigazione, la parte centrale che costituisce il fulcro e infine dal video dell'epilogo. Il funzionamento del gioco è molto semplice, troppo, difatti viene difficile catalogarlo come avventura grafica, data la scarsa interazione richiesta al giocatore e l'assenza di enigmi di ogni tipo. È più corretto scrivere che è una visual novel dove si può camminare liberamente in un ambiente tridimensionale con una prospettiva isometrica. L'aspetto visivo anch'esso ricorda lo stile a metà tra il cartone animato e il fotorealismo, proprio delle visual novel o dei fumetti. La scelta di un'inquadratura così distante dai personaggi richiama le illustrazioni del tabellone della villa di Cluedo o le mappe dei giochi di ruolo, diminuendo la già scarsa credibilità della vicenda. Non ci si sente immersi in un intricato mistero da risolvere, la sensazione è quella di star giocando a una parodia di un giallo a scatola chiusa. Per quanto la grafica sia adeguata, viene difficile definire originale e ispirato lo stile visivo, che per certi versi sembra pure mancare di fedeltà storica, per esempio per gli abiti eccessivamente sgargianti di Poirot. Purtroppo quello che spicca è un obiettivo qualitativo al di sopra delle possibilità o delle capacità degli autori. Ciò è confermato dai volti vacui e inespressivi dei personaggi e dall'assenza di animazioni e di sincronia labiale durante i dialoghi. La resa degli ambienti è nella media, peccato che il loro arredamento sia ripetitivo e l'interazione con essi limitata al minimo indispensabile.

Il videogioco si compone meccanicamente di tre parti: lo spostamento da una stanza all'altra mediante il controllo del detective; i troppi e lunghi dialoghi con una finta scelta multipla, corredati dai ritratti dei personaggi che stanno parlando, raffigurati in preda a emozioni esagerate per sopperire alla mancanza di espressività dei modelli poligonali; infine gli schemi mentali, delle mappe concettuali dove in momenti precisi saremo costretti a unire due punti dello schema per far pronunciare a Poirot un'ovvia deduzione e proseguire con l'indagine. Delle tre, l'ultima è dove sono maggiormente richiesti l'interazione del giocatore e in teoria il suo ingegno. Nella pratica la logica dietro il collegamento dei nodi dello schema è piuttosto arbitraria e le deduzioni che ne scaturiscono sono talmente scontate da sminuire quel poco di sforzo di meningi domandato dalla sceneggiatura.

Purtroppo l'assenza dell'arguzia di Agatha Christie evidenzia ancora di più la monotonia della storia del gioco, che è l'ennesima vicenda di ricatto ambientata nell'alta società, trasformatasi in omicidio durante una festa, i cui invitati hanno maniere di facciata per mascherare le proprie intenzioni. Ho apprezzato il tentativo di rappresentare il punto di vista politico e sociale dei lavoratori dell'epoca, sia per la servitù che per gli operai alle dipendenze di uno degli ospiti. Tuttavia tale impegno rimane incompiuto a causa della banale caratterizzazione dei personaggi e dei loro moventi e per via di una descrizione ingenua o semplicista dei meccanismi della politica.

Il titolo è doppiato in inglese, francese e tedesco, con sottotitoli per varie lingue, tra cui l'italiano. Il doppiaggio inglese rispecchia la qualità media della scrittura, privo di entusiasmo e con accenti europei stereotipati, di dubbia coerenza storica.

Per completare il gioco servono circa dieci ore, una durata normale per un'avventura grafica, e che tuttavia si rivela troppo lunga per la storia che viene raccontata e troppo breve per il costo, che a prezzo pieno era di trenta euro. Da metà maggio ne costa venti, senza sconto.

Concludendo, ci troviamo di fronte a un videogioco banale, che non è realizzato male, ma che non riesce ad avere guizzi degni di nota, neppure per l'appassionato sfegatato di Agatha Christie, in quanto la vicenda narrata è nuova, però non risalta per originalità né tantomeno nella capacità di tratteggiare un Hercule Poirot alle prime armi. Forse l'aspetto più deludente è proprio come il detective belga sia stato immaginato da giovane: né abbastanza diverso da come lo conosciamo, né sufficientemente fedele alla controparte letteraria. D'altro canto questa caratterizzazione mancata potrebbe essere un sintomo rivelatore riguardo all'intera progettazione del gioco, di cui tanti aspetti risultano superficiali. In ultima analisi, Agatha Christie - Hercule Poirot: The First Cases è un giallo annacquato.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Blazing Griffin
Publisher: Microids
Data Rilascio: 27/09/2021
Piattaforma: MAC, Nintendo Switch, PC, PS4, XboxOne
Caratteristiche
Genere: Avventura investigativa
Grafica: 3D
Visuale: Isometrico
Controllo: Mouse
Doppiaggio: Francese - Inglese
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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