Mentre Shalyna ancora gemeva debolmente per il dolore, Erithar rimase a fissarla in silenzio per qualche istante, poi volse il suo sguardo a Zarag, che osservava i due Alchimisti con volto impassibile. Alla fine prese la sua decisione.
«Hai combattuto bene, Shalyna» così dicendo si chinò sulla donna e ne prese uno dei pugnali «E anche se hai tradito la Fiamma Eterna, essa non tradirà te» mentre parlava fece un piccolo taglio sul collo della donna; il veleno sarebbe entrato più rapidamente in circolo da lì e l'avrebbe uccisa in modo veloce e indolore.
«Ti ringrazio, Erithar Daen. Sia sempre resa lode alla... Fiamma... Eter...» ma le parole le morirono in gola, assieme a lei.
Come già era successo in precedenza, Erithar sentì come se la sua anima si liberasse da un peso, e la morsa del Signore della Coda di Yvel si allentasse. Nella stanza ora c'era un grande silenzio, rotto solo dal crepitio della Fiamma Eterna.
La Fiamma Eterna, Erithar si avvicinò lentamente ad essa, ammirando estasiato la danza interminabile delle lingue di quel fuoco inestinguibile e assetato di trasmutazioni distruttive. Lo sfiorò con la mano, ma non bruciò.
Non potè fare a meno di pensare che la sua ultima missione, il recupero del Bordone dell'Alchimista, probabilmente sarebbe stata fondamentale per ottenere il privilegio di venire abbracciato dalla Fiamma, divenendo per sempre parte di essa e perciò inattaccabile da ogni fuoco o esplosione; ma poi era avvenuta quella terribile catastrofe, l'atroce tradimento di Alandor che ora metteva a repentaglio l'esistenza della Fratellanza stessa.
Ma, in fin dei conti, non c'erano più dei maestri, e lui era uno degli Alchimisti più esperti, ed aveva sempre compiuto il proprio dovere. Perché non prendere da sè quel privilegio a cui agognava da tanto tempo?
Assieme a quel pensiero una strana sensazione gli attraversò il corpo, che però non riuscì a decifrare pienamente e che non comprendeva. Doveva ottenere quel privilegio? O doveva accontentarsi di quello già concessogli tempo addietro di imbottigliare il fumo della Fiamma Eterna? Forse era meglio lasciar perdere quel sacro principio Alchemico e tornare a concentrarsi su Alandor.
Ma intanto i suoi occhi erano come catturati dalla danza delle fiamme, e i suoi pensieri si perdevano nel rosso intenso di quel calore senza calore...
«Hai combattuto bene, Shalyna» così dicendo si chinò sulla donna e ne prese uno dei pugnali «E anche se hai tradito la Fiamma Eterna, essa non tradirà te» mentre parlava fece un piccolo taglio sul collo della donna; il veleno sarebbe entrato più rapidamente in circolo da lì e l'avrebbe uccisa in modo veloce e indolore.
«Ti ringrazio, Erithar Daen. Sia sempre resa lode alla... Fiamma... Eter...» ma le parole le morirono in gola, assieme a lei.
Come già era successo in precedenza, Erithar sentì come se la sua anima si liberasse da un peso, e la morsa del Signore della Coda di Yvel si allentasse. Nella stanza ora c'era un grande silenzio, rotto solo dal crepitio della Fiamma Eterna.
La Fiamma Eterna, Erithar si avvicinò lentamente ad essa, ammirando estasiato la danza interminabile delle lingue di quel fuoco inestinguibile e assetato di trasmutazioni distruttive. Lo sfiorò con la mano, ma non bruciò.
Non potè fare a meno di pensare che la sua ultima missione, il recupero del Bordone dell'Alchimista, probabilmente sarebbe stata fondamentale per ottenere il privilegio di venire abbracciato dalla Fiamma, divenendo per sempre parte di essa e perciò inattaccabile da ogni fuoco o esplosione; ma poi era avvenuta quella terribile catastrofe, l'atroce tradimento di Alandor che ora metteva a repentaglio l'esistenza della Fratellanza stessa.
Ma, in fin dei conti, non c'erano più dei maestri, e lui era uno degli Alchimisti più esperti, ed aveva sempre compiuto il proprio dovere. Perché non prendere da sè quel privilegio a cui agognava da tanto tempo?
Assieme a quel pensiero una strana sensazione gli attraversò il corpo, che però non riuscì a decifrare pienamente e che non comprendeva. Doveva ottenere quel privilegio? O doveva accontentarsi di quello già concessogli tempo addietro di imbottigliare il fumo della Fiamma Eterna? Forse era meglio lasciar perdere quel sacro principio Alchemico e tornare a concentrarsi su Alandor.
Ma intanto i suoi occhi erano come catturati dalla danza delle fiamme, e i suoi pensieri si perdevano nel rosso intenso di quel calore senza calore...