In questo specifico caso la riflessione è assai interessante poiché non è affatto così scontata.
Ma prima di dare una vera e propria risposta mi vorrei soffermare sulla riflessione in se appunto.
Secondo me le due opere, sebbene siano tematicamente e concettualmente simili non sono così paragonabili e il fatto che su una di esse si punta l’attenzione su un aspetto e su un’altra si sorvola su tali aspetti è un fatto logico e anche sensato.
La differenza sta nei media, ogni media ha la sua potenziale espressione e non ha nessun modo di confronto con le altre. Il libro, qualsiasi libro, può avere una durata non predefinita e puo assumere aspetti analitici, intrinsechi, introspettivi che un film puo solo far annusare o far intuire. In un libro possiamo descrivere l’atmosfera e descrivere anche in che modo ossa si impatta con la psiche del protagonista e via dicendo. L’atmosfera in un film invece deve essere puramente frutto del lavoro sensoriale, quindi colore, luce, suono. Nonostante la particolare difficoltà di riprodurre nella narrazione visiva tali aspetti ci sono opere magistrali che riescono a concentrare il succo della questione globale della storia in una manciata di minuti che devono per forza di cose portare la filosofia, l’aspetto, la sensazione che va poi riportata verso lo spettatore. In un libro io posso percepire le mie individuali emozioni ma il piu, il modo in cui il protagonista reagisce e cio che esso pensa è gia descritto e per quanto noi ci si possa immedesimare alcuni aspetti sono puro trasporto narrativo. La diffenreza sostanziale è che il tutto è filtrato dalla nostra fantasia, dal modo in cui noi ricreiamo le immagini di cio che leggiamo e la nostra fantasia non ha confronti, non ha limiti tenici, tecnologici ed economici.
Il terzo media è il videogioco… beh, rispetto ad un film il videogioco ha quell’aspetto in piu che lo avvicina moltissimo al libro creando quella sorta di transizione, di compromesso narrativo tra visivo e descrittivo… in particolar modo una avventura.
Un libro descrive quasi ogni cosa e, ritmo apparte, non ha grandi paletti
Un videogioco aggiunge le immagini ma puo restare descrittivo al massimo livello in un modo che in un film non è concepibile per questioni di tipologia tecnico narrativa e anche in questo caso, ritmo a parte, non ci sono limiti, anzi, la longevità, la lunghezza di un videogioco spesso ne fa la fortuna.
Un film è una forma narrativa che per convenzione, ma non solo per quello, non puo tenere la gente incollata per sei ore e quindi deve implementare la narrazione visiva, descrittiva e il ritmo in quei 120 minuti fatali nei quali un regista e una produzione deve dimostrare la propria grandezza.
Tanto è che in effetti anche se un film prende il titolo di un libro si tende a dire “tratto da” poiché la traduzione del testo deve passare per una forte rielaborazione dal punto di vista strutturale… che è inevitabile. Non si puo prendere un libro e tradurlo visivamente, ma va proprio riconcepito.
In favore del film io dico che è uno sforzo titanico, dal punto di vista della ricostruzione generale, l’atmosfera, i personaggi, sono al meglio di cio che è concepibile in un film. Un film che è un culto, che trascorre le generazioni indenne o quasi per la sua grandezza tematica, per la capacita della sceneggiatura di trasformare un tema librico in un sunto poetico sulla vita… considerate anche il fatto che tra il videogioco e il film ne passano di anni in mezzo e, anche se per la generazione piu recente è difficile vederlo o apprezzarlo appieno per via della diversa abitudine visiva e ritmica, il film è un capolavoro unico e immortale… cosa che non è riuscito ad essere il videogioco.