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Recensione

Sherlock Holmes contro Arsène Lupin

di Arianna Vacca  

il nostro voto
73
il vostro voto (11 votanti)
75
In breve

Sherlock Holmes riceve una strana lettera firmata Arsenio Lupin, il famoso ladro gentiluomo. Lupin sfida Holmes ad impedirgli di compiere l'incredibile furto che sta progettando a Londra, con l'obiettivo di umiliare l'Inghilterra. Guidato dal suo amore per la patria, il detective inglese decide di lanciarsi sulle tracce del francese ma il compito non sarà semplice: l'abilità di Lupin, i suoi travestimenti e la sua audacia trasformeranno questa indagine in una sfida personale d'onore e integrità.

 

Recensione Completa del 14 Dicembre 2007
Ebbene sì, dopo il precedente lavoro d'ispirazione lovecraftiana, Il Risveglio della Divinità, la Frogwares ci prova ancora. Niente creature divine in questo nuovo gioco dedicato al famoso detective londinese, che piuttosto ci trascina sin dalle fasi iniziali in uno scontro in chiave patriottica tra l'Inghilterra e la Francia. Già, perchè il nostro buon Holmes e il suo fido Watson, non potranno non accogliere la sfida lanciata dal temibile ladro francese Arsenio Lupin, il quale minaccerà tramite una lettera di derubare l'Inghilterra di cinque oggetti preziosissimi, allo scopo di privarla della propria dignità di nazione.
L'input di per sè non appare molto coinvolgente e durante i primissimi momenti di gioco risulta difficile prendere davvero a cuore la causa inglese; ma lo farà Sherlock Holmes per noi ovviamente, e non ci resterà che accompagnarlo attraverso i segreti che si celano dietro gli intenti di Lupin, mentre il ladro francese saprà donarci di volta in volta interessanti indizi da carpire e interpretare.

A fare da sfondo (un meraviglioso sfondo) a quest'avventura grafica in prima persona, una Londra Vittoriana credibilissima e splendidamente realizzata, grazie al sapiente utilizzo di un motore grafico in grado di gestire tridimensionalmente gli ambienti e l'azione di gioco. Personaggi creati rigorosamente in tre dimensioni dunque, così come ogni locazione che visiterete (e se dico 3D, intendo quello vero, in real time). Il livello di dettaglio risulta il più delle volte incredibile, dimostrando ancora una volta come questa impostazione grafica possa diventare il nuovo orizzonte per le Avventure Grafiche a venire. Facile restare a bocca aperta nell'osservare i dipinti (rigorosamente fedeli agli originali) esposti nella galleria d'arte londinese, o nell'esplorare il British Museum o la Torre di Londra.
La stessa cura dei dettagli è riscontrabile nel design dei personaggi, non solo per quanto riguarda i protagonisti ma anche per tutte le figure di contorno. Qualche caduta di stile non manca: potrebbe farvi storcere il naso notare come le guardie al British Museum siano sempre identiche tra loro, e certo non sarebbe stato un male dotare i volti dei personaggi di un'espressività più varia.
Ma tutto sommato sarebbe un'eresia non apprezzare lo splendido lavoro svolto dalla Frogwares; in fondo giocando a Sherlock Holmes vs Arsene Lupin, vi sembrerà davvero di vagare per i musei e le strade di Londra, il che non è affatto poco, soprattutto quando la realizzazione grafica è a questi livelli, che nulla hanno da invidiare a blasonati titoli appartenenti ad altri generi videoludici. In più c’è da sottolineare come, complice l’adozione del 3D real time, i caricamenti sono ridotti all’osso, permettendo di passare da una stanza ad un’altra di una stessa locazione in tempo reale (ed è una sensazione splendida).

Tuttavia quel sapore di nuovo percepibile per quanto riguarda il comparto grafico di SHVSAL non è ugualmente palpabile se si va ad analizzare la giocabilità.
Il gameplay infatti, come tradizione sia del genere che della serie dedicata al detective, punta tutto sulla raccolta di indizi, sui dialoghi, sull’esplorazione e la risoluzione di enigmi. Ma proviamo ad analizzare tutti questi punti in modo più approfondito. Durante il tentativo di sventare i furti del ladro gentiluomo (nei panni di Holmes e non solo), tramite un’ottimamente gestita visuale in prima persona, ci troveremo più volte a vagare alla ricerca di tutti gli indizi e le tracce lasciate, appositamente o meno, dal baffuto francesino, partecipando attivamente ad una sorta di gioco d’astuzie tra il detective e il ladro. Fortunatamente subentra una certa varietà per quanto riguarda questa metodologia d’approccio investigativo, che altrimenti sarebbe risultata a dir poco ripetitiva. La grossa libertà di esplorazione, in questo senso, non arriva in soccorso, e tende anzi a creare un senso di dispersione poco piacevole, capace di influire anche sul coinvolgimento del giocatore che prima o poi potrebbe stancarsi di passeggiare per le ambientazioni, per quanto belle possano essere. A sopperire in questa mancanza, ci pensa il sistema di interazione con oggetti e/o persone: invece di favorire l’odioso senso di dispersione rendendo esaminabili una miriade di oggetti, Holmes e Watson saranno guidati da un comodo puntatore “intelligente”, in grado di selezionare autonomamente l’azione più consona all’hotspot puntato. Per chiarirci: occhietto per osservare l’osservabile, manina per prendere il reperibile e poco altro.
Interagire con i personaggi è ancora più semplice, poiché è necessario avvicinarsi quanto basta e cliccare col tasto sinistro. Insomma una semplicità che in altri casi potrebbe apparir eccessiva ed essere considerata un difetto di sorta, per SHVSAL si trova a mutare in un pregio. Stessa semplicità caratterizza i dialoghi che potremo intrattenere con i nostri interlocutori; conversazioni che, in bene, non risulteranno mai eccessivamente lunghe, noiose, e che dunque non tenteranno il giocatore a “passare oltre”. Allo stesso tempo non avremo alcuna arbitrarietà decisionale all’interno degli stessi dialoghi: niente risposte da selezionare, solamente argomenti di cui scegliere di parlare e di cui soprattutto vi converrà parlare.

Un punto a favore dell’avventura in oggetto è certamente la comoda gestione dell’inventario e di quant’altro sia possibile portare con sè lungo il cammino intrapreso dall’ingegnoso detective.
Assieme agli oggetti raccolti, che saranno disposti ordinatamente all’interno dell’inventario stesso in modo tale che possiate accedervi con assoluta facilità tramite la semplice pressione di un tasto, sarà possibile consultare ogni singolo dialogo che avete intrattenuto nel corso del gioco, per tentare di carpire informazioni che vi siete lasciati sfuggire. E badate bene che l’attenzione sarà un aspetto di grande rilevanza, fondamentale per proseguire nel gioco e superare le domandine che il prof Holmes si divertirà a porre al suo fido scudiero Watson. Di tanto in tanto, infatti, in seguito all’osservazione di un particolare documento o alla scoperta di indizi importanti, sarete interrogati da Holmes e proseguirete solo qualora sarete in grado di rispondere in modo esatto alla domanda posta. Occhi bene aperti dunque, non lasciatevi sfuggire nulla, oppure la vostra sorte sarà duramente messa in discussione. Ma sdrammatizziamo per puntare lo sguardo su un altro aspetto di questo gioco, rappresentato dalla mappa e dall’utilizzo della stessa. Come già detto, quasi tutte le locazioni sono piuttosto vaste ed esplorandole, sulla mappa saranno automaticamente segnati per mezzo di puntini i luoghi di riferimento, i quali diverranno immediatamente raggiungibili per mezzo di un semplice click. Un modo piuttosto comodo di muoversi, soprattutto quando sapete bene dove andare ma non avete proprio voglia di girare nuovamente per intero la locazione in cui vi trovate. Teletrasporto a gogo quindi, e ovviamente anche il vostro Watson si teletrasporterà con voi: anche quando penserete di averlo perso, scoprirete che non potrà proprio fare a meno di stare con voi e per questo, girandovi, lo troverete inesorabilmente alle vostre spalle. Affettuoso il Dr Watson, non trovate?

E sempre il simpatico Watson sarà il protagonista di alcune sequenze che definirei “mini-sezioni di gioco”, il cui effetto in realtà, invece di aggiungere qualcosa, pare quello di deviare la direzione principale della vicenda che stiamo affrontando, nonostante anche queste parti siano necessarie al proseguimento della missione. Ciononostante c’è almeno un momento in cui questo stacco vi sembrerà arrivare come una vera e propria manna dal cielo: eh già, perché dopo una monotona sezione trascorsa ad osservare decine di dipinti, inizierete a chiedervi quand’è che si esce dalla galleria d‘arte. E prima o poi si uscirà, non temete.

Ora, sarebbe più che d’obbligo porre l’accento sulla questione enigmi, uno degli aspetti chiave del genere di cui stiamo parlando. C’è da dire che, seppur non si distinguano per originalità, gli enigmi di questo gioco presentano una certa varietà. Oltre alle succitate domande Holmesoniane, che risultano essere veri e propri enigmi in quanto richiedono una certa dose d’osservazione da parte del giocatore, SHVSAL propone anche altre tipologie di problematiche, che vanno dalla classica combinazione di oggetti che si possiedono in inventario, all’utilizzo di uno o più oggetti nell’ambiente di gioco, passando per simil puzzle da comporre ed enigmi basati sulla logica. Non si può dire che ci sia del rivoluzionario sotto questo punto di vista, ma allo stesso tempo l’avventura non delude sul fronte degli enigmi, grazie a una difficoltà che pare piuttosto ben calibrata e ad una varietà che non scontenta. In aggiunta non stonano neppure le fasi “alla CSI”, in cui il nostro buon Holmes dovrà accuratamente esaminare impronte da vicino, prenderne la misura, individuare le più minuscole tracce che Lupin può aver lasciato dietro di sè, e qualche altra chicca piuttosto divertente sulla cui realizzazione permangono margini di miglioramento. Volendo è presente anche la discutibile possibilità di proseguire chinati, muovendosi con la telecamera più radente al suolo all’interno dell’area di gioco; ma in realtà non sembra avere una grande utilità, né aggiungere nulla di nuovo al gameplay (non pensiate che in questo modo individuerete più comodamente le tracce sul pavimento, perché in realtà non c’è difficoltà alcuna nel proseguire per tutto il gioco restando in piedi).

Un ultimo accenno prima di concludere sarebbe da dedicare alla colonna sonora di questo gioco, composta da musiche leggere e di buona fattura, che sanno al contempo deliziare l’udito e distendere la mente. Peccato però che risultino tra loro oltremodo simili: la loro ripetitività è evidente già dopo i primi minuti di gioco e non è da sottovalutare il fatto che riescano a ben conciliare il sonno. Non molto convincenti anche gli effetti sonori presenti nell’avventura, anche questi poco vari, per nulla originali, incapaci di colpire il giocatore come forse dovrebbero. Ma questa mia considerazione, c’è da dirlo, potrebbe derivare dal riguardo con cui mi rivolgo alle colonne sonore, che trovo siano tra gli aspetti più significativi di un’esperienza videoludica.

In sostanza Sherlock Holmes versus Arsene Lupin si configura come un’avventura grafica che spicca soprattutto per quanto concerne il comparto grafico e la cura dei suoi temi musicali. Ma è facile, forse troppo, notare la mancanza di varietà in entrambi gli ambiti sopra citati e non solo. Non starò dunque a dirvi che la fatica Frogwares sia un’opera imperdibile per ogni appassionato del genere perché non lo penso affatto. Si tratta però di un lavoro più che apprezzabile sotto svariati punti di vista, capace di coinvolgere non poco se sarete in grado di farvi trascinare all’interno del suggestivo scenario di gioco rappresentato da una splendida Londra Vittoriana. In aggiunta è doveroso tenere fortemente in considerazione l’approccio che, nonostante tutto, definirei coraggioso, adottato dalla Frogwares nella realizzazione di questo titolo. Evidenti a mio avviso le lacune e le mancanze che contrassegnano questo prodotto, a cui va però riconosciuto comunque il merito di aver aperto, nel modo finora forse più concreto assieme al predecessore, un nuovo spiraglio, una strada alternativa che potrebbe seriamente sancire il futuro delle avventure grafiche, specie quelle in prima persona.

A voi la scelta, giocatori.
Sceglierete di prendere in considerazione la sfida lanciata dal ladro gentiluomo, per difendere l’onore e la dignità dell’Inghilterra? Oppure l’unica sfida Inghilterra-Francia che vi interessa potrebbe giocarsi su un campo di calcio?
Qualsiasi direzione scegliate di seguire, prestate sempre attenzione, perché Watson sarà sempre dietro di voi, che vi piaccia o no.

 

Info Requisiti
Generale
Sviluppatore: Frogwares
Distributore: Halifax
Data Rilascio: Q4 2007
Piattaforma: PC
Caratteristiche
Genere: Avventura investigativa
Grafica: 3D
Visuale: Terza Persona
Controllo: Mouse/Tastiera
Doppiaggio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Ricerche
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Requisiti minimi
OS: Windows 2000/XP/Vista
Processore: 1,5 Ghz
RAM: 512 MB
Scheda Video: 64 MB
Hard Disk: 3 GB
Supporto: 1 DVD
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